Ciao, mi chiamo Ferruccio e sono un professionista nell'ambito IT nei guai per colpa degli Studi di Settore. Parlando con amici ho scoperto che non sono l'unico in questa situazione, ma uno dei pochi che ha la volontà di narrartela e condividerla in modo che tu possa comprenderla. Offro la mia testimonianza per un fisco e una società civile migliore.

Questo blog è come un manga, va letto al contrario: dal post più vecchio a quello più recente.

lunedì 14 dicembre 2009

Un sacco di buoni motivi

Ripercorrendo le offerte e le fatture del 2005 riaffiorano i problemi di quell'anno e i risultati conseguiti, in questi giorni ho elencato sia i miei motivi sia alcuni argomenti più generali che però possono giustificare il mio reddito rispetto alle aspettative del fisco risultanti dagli Studi di Settore.

In realtà il 2005, nonostante la contestazione di natura fiscale, non era stato un cattivo anno per la mia impresa, anzi dati i presupposti era stato un buon anno...

L'elenco delle mie ragioni è composto di 10 punti, tra i quali:

  • nel 2005 ho lavorato esclusivamente per la pubblica amministrazione
  • chi sviluppa software raramente riesce a farlo da solo; in un settore verticale come i servizi per i cataloghi per biblioteche, inoltre, serve una competenza degli standard e una conoscenza del lessico non facilmente affrontabili a chi è estraneo all'ambito; in questo settore ho lavorato sempre in coppia con un mio amico, anche lui professionista, come me dotato di regolare partita IVA.

Il primo punto già lascia intendere l'impossibilità di ottenere dei pagamenti dallo Stato in nero.
Il secondo giustifica che le spese per prestazione di lavoro siano il 50% delle cifre fatturate sul fronte biblioteche: il lavoro l'abbiamo fatto in due, il referente per questi lavori doveva essere unico, abbiamo spartito e fatturato, gli impegni e le spese tutto come da accordo iniziale tra le due parti.
Lo studio di settore nel mio ambito non prevede questo tipo di ripartizione, questo è sostanzialmente il motivo per cui il mio reddito non risulta congruo.

Espongo dunque tutti i miei 10 punti al mio commercialista che, con il sorriso di chi la sa più lunga, condivide la mia difesa e mi raccomanda di portare tutta la documentazione necessaria per quanto sostenuto e di fare pure nomi e cognomi nella memoria difensiva che rimarrà a verbale.
Tra tre giorni alle dieci abbiamo l'appuntamento con l'impiegato all'Agenzia delle Entrate.

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